Il CER invita i membri dell'UE a considerare l'introduzione di una fornitura garantita di energia e di tetti di prezzo per l'elettricità per le ferrovie

Il CER invita i membri dell'UE a considerare l'introduzione di una fornitura garantita di energia e di tetti di prezzo per l'elettricità per le ferrovie
@LuidmilaKot

La Comunità delle imprese ferroviarie e di infrastrutture europee (CER) sottolinea la necessità di evitare una situazione paradossale in cui le modalità di trasporto basate sui combustibili fossili ottengano un vantaggio competitivo rispetto a modalità di trasporto più sostenibili e basate sull'elettricità, come le ferrovie.


In molti Paesi europei, le ferrovie sono il principale consumatore di energia elettrica, in quanto l'80% dei chilometri percorsi dai treni è alimentato da energia elettrica, una parte crescente della quale proviene da fonti rinnovabili. Le ferrovie sono quindi fortemente colpite dall'aumento dei prezzi dell'energia.

Secondo un'indagine del CER sui prezzi dell'elettricità, nel 2022 le imprese ferroviarie pagheranno fino a 420 euro per megawattora (MWh). In media il prezzo dell'elettricità è almeno triplicato rispetto al 2021, con diversi Paesi che hanno registrato un aumento di oltre 10 volte. Le imprese ferroviarie hanno attualmente difficoltà a pianificare il 2023, poiché molti contratti energetici devono essere rinegoziati e si prevede che il prezzo superi in alcuni casi i 500 euro/MWh. Di conseguenza, i costi ferroviari continuano ad aumentare in modo significativo.

Pertanto, il CER presenta diverse proposte concrete a tutti i ministri dell'UE. In primo luogo, come identificato dall'Agenzia Internazionale dell'Energia, le ferrovie devono essere incluse in un kit di strumenti strategici per il risparmio energetico. Gli Stati membri dovrebbero perseguire un approccio olistico nell'introduzione di obiettivi di riduzione della domanda e promuovere il principio dell'efficienza energetica come priorità per il consumo di energia.

Il direttore esecutivo del CER Alberto Mazzola ha dichiarato: "Sarebbe paradossale se non venissero prese misure per proteggere le ferrovie dall'aumento vertiginoso dei prezzi dell'elettricità. Tutti gli sforzi compiuti dal settore per abbandonare i combustibili fossili svanirebbero e il traffico si sposterebbe verso modalità di trasporto più inquinanti, dato che i prezzi del diesel sono soggetti a un aumento molto più contenuto. Su questa base, le ferrovie, in quanto modalità di trasporto efficiente dal punto di vista energetico e sempre più sostenibile, devono essere protette con energia adeguata a prezzi accessibili attraverso un tetto massimo di prezzo più basso".

La proposta della Commissione europea di fissare un tetto al prezzo dell'elettricità a basso costo, come l'eolico, il solare e il nucleare, è un buon passo, ma il tetto di 180 euro/MWh è notevolmente più alto del prezzo dell'elettricità prima della crisi. Il tetto massimo dovrebbe quindi essere abbassato. Infine, gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione l'elevata esposizione delle ferrovie nel mercato dell'elettricità quando assegnano le entrate in eccesso derivanti dall'applicazione del tetto.

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