Il piano decennale mira a garantire il completamento delle opere infrastrutturali nei tempi previsti; a dare priorità al trasporto collettivo multimodale rispetto a quello privato; a raddoppiare il trasporto merci su rotaia rispetto al 2019; a rendere le infrastrutture ferroviarie e stradali più sostenibili, accessibili, efficacemente integrate e resilienti, ampliando la rete per ridurre il divario tra il nord e il sud del Paese; ad aumentare il livello di autonomia energetica del Gruppo attraverso le fonti rinnovabili e a contribuire alla transizione ecologica anche in questo settore.
Per sfruttare appieno le potenzialità di tutte le società del Gruppo e contribuire in modo decisivo allo sviluppo sostenibile del Paese, che sta già vivendo eventi straordinari come la pandemia e i conflitti internazionali, è emersa la necessità di ridefinire la governance e rivedere la struttura organizzativa in quattro poli di business, ciascuno con chiari obiettivi strategici: "Infrastrutture", "Passeggeri", "Logistica" e "Urbano".
La nuova organizzazione mira a rafforzare le sinergie di tutte le società che operano nel Gruppo e ad aumentarne l'efficienza, anche in termini di pianificazione e progettazione. A dare forma alla nuova riorganizzazione aziendale hanno contribuito anche il panorama internazionale e le tensioni geopolitiche legate all'aumento dell'inflazione, agli effetti della pandemia e a quelli del cambiamento climatico sulle infrastrutture, uniti alla consapevolezza del ruolo che i trasporti, la logistica e le infrastrutture possono avere nello sviluppo sostenibile del Paese.
I fattori abilitanti del Piano Industriale 2022-2031, che sono fondamentali per la sua attuazione, sono l'innovazione, la digitalizzazione, la connettività e lo sviluppo delle persone del Gruppo.
Particolare attenzione è rivolta alla transizione ecologica, con attività di miglioramento dell'efficienza e riduzione dei consumi abbinate a nuove iniziative di valorizzazione degli asset attraverso l'installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per garantire la copertura di almeno il 40% del fabbisogno del Gruppo.
In ambito internazionale, il Gruppo FS vuole assicurarsi il controllo esclusivo del business, puntando a generare ulteriore valore nei Paesi in cui è già presente: Francia, Spagna, Germania, Grecia, Olanda e Regno Unito. Al di fuori dell'Europa, Ferrovie dello Stato intende anche esportare il know-how integrato attraverso partnership.
I ricavi del Gruppo FS nel 2031 dovrebbero crescere a circa 22,5 miliardi di euro e l'EBITDA a 3,9 miliardi di euro, con un tasso di crescita medio annuo (CAGR) nel periodo di piano rispettivamente del 6,9% e dell'8,2%.